giovedì 6 gennaio 2011

Promessa al Signore

In un caldo giorno d'estate, il giovane Yosef Chaim, camminava lento, con un libro tra le mani e la testa impegnata a studiare. Sebbene avesse solo sette anni, mentre i suoi compagni parlavano di cose futili, lui non si univa a loro, non era simile a loro, giovane di giorni,ma adulto di comportamento.
Quasi giunto a casa, dove lo aspettavano i suoi genitori cosicché lui avrebbe raccontato loro la sua giornata.
Ma a casa non riuscì ad arrivarci, improvvisamente, il piccolo Yosef Chaim, passò vicino ad un pozzo d'acqua profonda e ci cadde dentro.
Sua sorella minore, che fu testimone della scena iniziò ad urlare in maniera isterica
"AIUTO!! AIUTO!!!"

Yosef dentro il fosso era tra vita e morte, ogni momento in cui restava nel pozzo era critica.
La bambina continuava ad urlare ormai in lacrime e iniziò a crearsi una piccola folla di persone che cercavano di capire cosa stesse succedendo.
"Mio fratello...." cercò di spiegare la bambina singhiozzando "Yosef.." indicò il pozzo; la folla, controllando nel pozzo, capì la grandezza della disgrazia, nessuno conosceva il destino del bambino....era ancora vivo?
Scesero nel pozzo utilizzando una corda spessa e molto velocemente cercarono nell'acqua, fino a quando riuscirono a trovare il bambino, respirava ancora, sebbene in maniera debole, tremante dal freddo senza riuscire a formulare una sola parola poiché aveva privo di conoscenza, lo tirarono fuori e lo portarono dai genitori che temevano per la sua salvezza.
La sua faccia era bianca come un cencio, le labbra blu e non riprendeva conoscenza, gli tolsero i vestiti fradici, accesero un fuoco per riscaldare la stanza e il medico tentava in tutti i modi di fargli riprendere conoscenza.
Tutta la città pregava per il piccolo Yosef, la madre,tra le lacrime, continuava a leggereTehillim e tutti i parenti e i vicini si unirono a lei.
"Per favore Signore, fai un miracolo e fai guarire il nostro piccolo bambino" le parole dei genitori salirono fino al cielo e un miracolo accadde, pian piano Yosef riprese conoscenza, il dottore annunciò con felicità alla famiglia che il respiro stava tornando regolare e dava segni di vita.
Le lacrime della madre adesso scesero per la felicità e si avvicinò al letto del figlio "YosefChaim, Yosef Chaim Benedetto il Signore che sei tornato in vita"
Con occhi socchiusi Yosef si guardava intorno e non capiva cosa facesse tutta quella gente attorno a lui a fissarlo mentre stava a letto, non ricordava niente di ciò che era successo, gli diedero da bere una bevanda calda e iniziò a tornargli colore sulla faccia, sua madre si sedette alla sua destra e gli spiegò cosa fosse successo nelle ultime ore.
Si emozionò molto sentendo cosa fosse successo, era certo del miracolo che l'aveva salvato, con gran forza si alzò sulle sue gambe, si radrizzò in tutta la sua altezza e annunciò con voce sincera:
"Io ringrazio Il Signore, Signore d'Israele, per il miracolo che mi ha fatto, che mi ha tolto dall'oscurità per la luce, ha salvato la mia vita! Per ringraziare Il Signore per il mio salvataggio, ecco io santifico la mia vita, da qui in poi, solo alla santificazione del Signore!"
Questa è un'affermazione di un bambino di solo sette anni!

Tutti i presenti si sorpresero per il livello raggiunto da questo bambino e si stupirono dallo spirito di alto livello che lo spingeva da dentro, con tutto il loro cuore speravano che potesse resistere sulle sue parole e che avesse successo nel mantenerle. Quando Rabbenu Yosef Chaim si riprese completamente e potè alzarsi dal letto, iniziò a mettere in pratica ciò che aveva promesso.
Ignorava completamente i suoi giochi ed impiegò tutti i suoi momenti liberi per studiare. Iniziò a nascondersi in una soffitta a fianco a casa e lì si impegnava senza che nessuno che lo disturbasse. Si sedeva per ore chino sui libri, approfondendo su ogni punto, acquisendo un’infinita sapienza. Si è arrivati la punto in cui i genitori che non si distoglieva dallo studio; così tanto stava sui libri che non badava neppure a mangiare. Fecero quindi più attenzione a presentargli il pasto in tempo, portato apposta. E anche così, Rabbenu Yosef Chaim ז"ל mangiava giusto ciò di cui aveva bisogno, tornando subito dopo allo studio.
Ha dedicato tutta la vita alla spiritualità senza badare alle cose superflue, così scorrevano i giorni ed acquisiva sempre più conoscenze per arrivare al suo traguardo. Il suo primo Maestro fu suo zio materno, Rav David Chai ben Meir ז"ל , fondatore della Yeshivàh Shoshanim LeDavid, da cui il ragazzo ha assorbito grandi conoscenze e santità in pochi anni, fino all'età di 15 anni. All'epoca già sapeva gestire tutti i campi della Toràh.




LeRefuàh Shelemmàh - Raphael Moshe ben Yehudith הי"ו

domenica 2 gennaio 2011

Poche possibilità

Una giovane coppia andò da Rav Mordechai Eliahu ZZ"L, spaventata e angosciata. Eran stati poco prima all'ospedale per i controlli abituali per le donne in gravidanza e i medici dissero loro che dovevan abortire poiché il feto non aveva possibilità di sopravvivere fino alla gravidanza, e se anche fosse riuscita a partorirlo, non sarebbe vissuto a lungo e in ogni caso sarebbe stato permanentemente disabile tutta la sua vita.
I genitori terrorizzati andarono quindi da Rav Eliahu a chiedere cosa fare, credere ai dottori oppure no? in genere, in occasioni simili, il Rav consiglia di chiedere un altro parere medico, controllare se c'è la possibilità che resti in vita o meno.
Questa volta, però, Rav Eliahu disse alla coppia: " Non vi preoccupate, lui è vivo e sano" "Però i medici han detto..." iniziarono a dire i genitori e il Rav ripetè con sicurezza ciò che aveva detto "Loro non sanno cosa vedono, io ve lo dico tornate a casa in pace il bambino nascerà sano e in pace, non ha nulla".
I genitori, sentendo una risposta così sicura, uscirono con cuore più leggero da casa del Rav e pregarono per il bambino che uscisse sano e in pace. Intanto chiamarono dall'ospedale per sapere quando sarebbero venuti per abortire, quando sentirono che non ne avevano la minima intenzione dissero loro che erano degli irresponsabili.
Quando passarono i nove mesi di tensione, nacque il bambino, sano e salvo, e questo bambino, ormai grande, era presente alla commemorazione di Rav Mordechai Eliahu, fatta 30 giorni dopo la sua scomparsa, a raccontare questa storia.

LeRefuàh Shelemmàh - Raphael Moshe ben Yehudith הי"ו nato al termine della 23esima settimana e ora si trova in un incubatore per sopravvivere la possibilità di sopravvivere "normalmente" è bassa, ma HQB"H , come abbiam appena letto, può fare miracoli.